L’orchite è un disturbo che colpisce uno o entrambi i testicoli maschili e si manifesta principalmente con dolore e gonfiore testicolare, ma può avere anche una sintomatologia più ampia.
Si tratta di un disturbo che può avere diverse cause e, nonostante sia spesso facilmente curabile una volta identificata la causa, l’intervento deve essere tempestivo per scongiurare complicazioni anche gravi.
Vediamo insieme cos’è l’orchite, come si manifesta e quali sono i trattamenti che vengono utilizzati in ambito andrologico.
Cos’è l’orchite
I testicoli sono parte del sistema riproduttivo maschile, addetti alla produzione dello sperma e dell’ormone del testosterone. Questi organi si trovano all’interno di una sacca protettiva, che prende il nome di scroto.
Orchite significato: questo disturbo è un’infiammazione che può colpire uno oppure entrambi i testicoli. Si tratta di una condizione dolorosa e che causa gonfiore dei testicoli.
Anche quando entrambi i testicoli ne sono colpiti, i sintomi si manifestano solitamente solo in uno dei due.
Solitamente la sua comparsa, è ricollegata ad un’infezione da parotite, evitabile tramite un vaccino standard nell’infanzia, che protegge anche da morbillo e rosolia.
Quindi ha perlopiù origine batterica e virale. Si manifesta ad esempio dopo una diffusione dei batteri attraverso il sangue. Circa il 20% di coloro che sono affetti da parotite sviluppa questa patologia. Solitamente si manifesta nei ragazzi con età inferiore ai dieci anni.
Ma a volte, può essere la progressione della cosiddetta epididimite, patologia più comune, che si configura come un’infezione dell’epidimo, il tubo collocato nella parte posteriore del testicolo e addetto a portare lo sperma al di fuori dei testicoli. In questo caso si parla di orchiepididimite o, se riguarda comunque solo i testicoli, si tratta di orchite.
A lungo termine, questa condizione causa riduzione del volume dei testicoli, ma nella maggior parte dei casi non diminuisce il testosterone. Questa problematica può influire anche sulla fertilità, soprattutto quando colpisce entrambi i testicoli e si presenta dopo la fase della pubertà.
Orchite sintomi
Solitamente i sintomi dell’orchite si sviluppano all’improvviso. Il dolore localizzato ai testicoli e alla zona inguinale è il sintomo principale dell’orchite. Come detto, colpisce solitamente un testicolo, ma a volte può diffondersi ad entrambi e colpire anche lo scroto. Questo dolore è accompagnato da gonfiore testicolare, con testicoli rossi o viola. Ma la sintomatologia può includere:
- Febbre
- Nausea
- Vomito
- Malessere generale
- Mal di testa
- Dolore muscolare
- Tachicardia
- Minzione dolorosa
- Eiaculazione dolorosa
- Sangue nello sperma
- Ingrossamento dei linfonodi dell’inguine
Quando consultare un medico?
È necessario consultare immediatamente il proprio medico se si riscontrano i sintomi dell’orchite e si presenta dolore o gonfiore allo scroto, in particolare se improvviso.
In particolare, le orchiti da causa batterica necessitano di trattamento immediato.
Inoltre, esistono diverse condizioni ancor più gravi che possono causare dolore ai testicoli, come la torsione testicolare. Questa è facilmente confondibile con l’orchite, ecco perché è sempre necessario consultare un andrologo esperto o recarsi in pronto soccorso.
Cause orchite
Esistono diverse cause di orchite. Come anticipato, la più comune causa virale è la parotite, malattia sistemica e contagiosa, che provoca di frequente tumefazione delle ghiandole salivari.
A volte, però, non è possibile determinare la causa vera e propria dell’orchite. Distinguiamo quindi tra cause:
- Batteriche. Tra queste abbiamo la già citata epidimite, data dall’infezione dell’uretra o della vescica, che si diffonde appunto all’epididimo. Altre cause di infezione batterica possono essere date da malattie sessualmente trasmissibili (come gonorrea, sifilide o clamidia), prostatiti, infezioni del tratto urinario, streptococco o stafilococco, inserimento di cateteri nel pene o altra strumentazione medica.
- Virali. Oltre alla parotite, altre infezioni di origine virale che causano orchite sono la varicella, il citomegalovirus, il virus coxsackie o la rosolia.
Fattori di rischio
Iniziamo col dire che qualunque uomo dotato di testicoli, in qualunque momento della vita, può contrarre l’orchite. Ma ci sono alcuni fattori di rischio che aumentano la possibilità di contrarre questa malattia, tra questi abbiamo ad esempio:
- Non essere vaccinati contro la parotite
- Essere soggetto a infezioni frequenti del tratto urinario
- Essersi sottoposti a interventi genitali o che riguardano il tratto urinario
- Nascere con un’anomalia congenita delle vie urinarie
- Avere comportamenti sessuali che espongono al rischio di malattie sessualmente trasmissibili, come partner sessuali multipli, sesso senza preservativo o con soggetti che hanno una malattia sessualmente trasmissibile
- Soffrire di malattie autoimmuni
- Avere ostruzioni dello sbocco vescicale, come ipertrofia prostatica benigna o la stenosi uretrale
Possibili complicazioni orchite
Esistono diverse complicazioni anche gravi che possono insorgere dall’orchite. Tra queste abbiamo già citato l’infertilità, che può insorgere se si verificano alcune condizioni. Altre complicazioni possono essere:
- Atrofia testicolare. Restringimento e rimpicciolimento del testicolo colpito.
- Ascesso scrotale. Condizione in cui il tessuto infetto si riempie di materiale purulento.
- Ipogonadismo. Produzione inadeguata di testosterone. Insieme all’infertilità, si verifica raramente se l’orchite colpisce un testicolo solo.
- Idrocele. Accumulo di liquido nello scroto.
Se il trattamento non è rapido e immediato, aumenta il rischio di complicanze e danni a lungo termine. Fino alla perdita di uno o entrambi i testicoli o addirittura la morte.
Diagnosi
La diagnosi avviene spesso con una visita andrologica. Prima del tuo appuntamento puoi preparare un elenco contenente la descrizione della tua sintomatologia, le tue vaccinazioni o patologie pregresse (ad esempio, malattie sessualmente trasmissibili) o i farmaci che assumi.
Spesso infatti, la diagnosi parte dall’anamnesi, quindi lo studio della storia clinica del paziente e da un esame obiettivo, quindi fisico dei testicoli e della zona genitale, che punta anche a scoprire la presenza di linfonodi ingrossati nell’inguine.
A volte, il medico può optare per diversi esami e test come:
- Esame rettale, per verificare un possibile ingrossamento della prostata.
- Schermo STI. Nel caso di perdite dell’uretra tramite tampone uretrale, viene prelevato un campione di perdite. Poi controllato in laboratorio per verificare la presenza di malattie sessualmente trasmissibili.
- Test delle urine. Per cercare eventuali anomalie, batteri o virus, nel tratto urinario.
- Ecografia a ultrasuoni. Si tratta di un test di imaging utilizzato spesso per i dolori testicolari. L’ecografia può determinare il livello di flusso sanguigno nei testicoli. Ciò può confermare la diagnosi di orchite o, al contrario, indicare la presenza di torsione testicolare.
Prevenzione
Non esistono molti modi per prevenire la comparsa di orchite. Possiamo però consigliarti di:
- Vaccinarti contro la parotite o altre malattie virali che possono esserne causa
- Proteggersi durante il sesso, per evitare malattie sessualmente trasmissibili
- Trattare condizioni come la stenosi uretrale che possono causare orchite
- Effettuare visite di controllo e di prevenzione di tumori della prostata annualmente, se hai più di cinquant’anni.
Orchite terapia
Non esiste una vera e propria cura per l’orchite. La condizione di dolore e gonfiore causata dall’orchite spesso migliora autonomamente, con dei semplici trattamenti da effettuare a casa. Nella gran parte dei casi sono sufficienti farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), riposo e sollevamento dello scroto, evitamento dei rapporti sessuali per qualche tempo e impacchi freddi che riducono l’infiammazione.
Nonostante la scomparsa del dolore, a volte i testicoli possono rimanere gonfi anche per qualche mese dopo il trattamento.
In generale, il trattamento è strettamente legato alla causa dell’orchite. Ma queste strategie che abbiamo citato, ad esempio, sono sufficienti nel caso di orchite virale.
Per quanto riguarda il trattamento dell’orchite con origine batterica, invece, spesso a queste strategie viene unita la somministrazione di un antibiotico adatto all’infezione da curare. Il trattamento può durare anche due settimane.
Ad esempio, l’andrologo esperto può prescrivere degli antibiotici appositi per curare malattie sessualmente trasmissibili (che dovrebbero assumere anche il/i tuo/i partner sessuali) o altre infezioni. In questo caso è importante seguire l’intero ciclo di antibiotici prescritti, anche se i sintomi cessano di manifestarsi. Per assicurarsi che l’infezione scompaia del tutto.
Se i sintomi peggiorano durante il trattamento, rivolgiti immediatamente al tuo medico.
Questo era l’approfondimento sull’orchite. Per prenotare una visita con il Dott. Altieri potete utilizzare la sezione contatti del sito. Il Dottore visita in Lombardia, in particolare Bergamo e in Molise nella città di Termoli.