Andrologia
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Cos’è l’andrologia: è una branca della medicina che studia la salute dell’apparato genitale maschile.
Nata nella seconda metà del secolo scorso, l’andrologia è una scienza multidisciplinare. Infatti, al suo interno, si intersecano conoscenze dell’ambito urologico, endocrinologico, dermatologico e psicosessuologico.
Chi è l’andrologo?
L’andrologo è il medico specializzato nella cura delle disfunzioni sessuali e delle malattie e anomalie congenite a carico dell’apparato genitale maschile. Quindi, ci riferiamo a quelle problematiche che interessano:
- testicoli
- pene
- scroto
- epididimi (organo che collega i dotti efferenti dal retro di ogni testicolo al suo dotto deferente)
- dotti deferenti (canali che collegano l’epididimo all’uretra per il trasporto del liquido seminale dai testicoli fino al pene)
- prostata
- vescicole seminali (ghiandole che contribuiscono a comporre lo sperma)
- ghiandole bulbouretrali
Cosa cura l’andrologo?
Le principali patologie trattate dall’andrologo sono:
- balanite (infiammazione della mucosa del glande)
- carcinoma del pene
- criptorchidismo (mancata discesa di uno o entrambi i testicoli nello scroto)
- epididimite (infiammazione dell’epididimo: tubicino che si trova dietro ai testicoli, conserva lo serma e ne permette il passaggio)
- disfunzione erettile (incapacità di avere e/o mantenere un’erezione soddisfacente)
- fimosi (restringimento della cute prepuziale)
- frenulo breve (fascia elastica di tessuto che collega il glande al prepuzio troppo breve e limita i movimenti del prepuzio stesso)
- idrocele (accumulo anomalo di liquido nello scroto che ne causa il rigonfiamento)
- infertilità (assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di regolari rapporti sessuali mirati non protetti)
- micropene (organo riproduttivo con dimensioni non conformi alla normalità della popolazione maschile)
- orchite (infiammazione di uno o entrambi i testicoli)
- parafimosi (prepuzio retratto non può essere tirato in avanti per ricoprire il glande)
- frattura del pene (rottura della tunica albuginea dovuta a trauma o curvatura del pene)
- malattia di La Peyronie o induratio penis plastica (patologia che comporta lo sviluppo di tessuto cicatriziale fibroso all’interno del pene)
- priapismo (condizione per cui il pene rimane in erezione per più di 4 ore)
- cancro alla prostata
- prostatite (infiammazione della prostata)
- vescicolite seminale (infiammazione o infezione delle vescicole seminali, ghiandole dell’apparato riproduttivo maschile)
- spermatocele (cisti benigna che si forma vicino a un testicolo)
- cancro ai testicoli
- torsione testicolare (testicolo che gira intorno al proprio asse)
- varicocele (anomala dilatazione varicosa delle vene del testicolo)
- eiaculazione precoce (incapacità di mantenere il controllo sull’eiaculazione)
Qual è la differenza tra urologo e andrologo?
L’andrologo è lo specialista esperto nel trattamento e nella prevenzione delle patologie che riguardano l’apparato genitale maschile. L’urologo, invece, si occupa di tutte le patologie riguardanti l’apparato urinario (reni, vescica, uretere, uretra) di entrambi i sessi.
Quando recarsi dall’andrologo
È consigliato rivolgersi all’andrologo in caso di:
- prurito o dolore ai genitali
- presenza di macchie
- ingrossamento dei testicoli
- pene incurvato o accorciato
- traumi ai genitali
- presenza di sangue nello sperma
- disfunzioni sessuali
Inoltre, al di là di problematiche specifiche, è importante eseguire dei controlli periodici per monitorare il proprio stato di salute e la funzionalità dell’apparato sessuale e riproduttivo. In particolare, dopo i 50 anni è raccomandato effettuare una visita all’anno. Sarebbe buona norma sottoporre a visita andrologica i ragazzi in età adolescenziale al fine di escludere patologie potenzialmente condizionanti la fertilità futura.
In cosa consiste la visita dall’andrologo
La visita si divide in tre fasi:
- intervista relativa alla sintomatologia
- anamnesi. Il medico, attraverso il colloquio, raccoglie il maggior numero di informazioni circa lo stato di salute generale, la storia e lo stile di vita del paziente
- esame fisico. Ossia la palpazione di pene e testicoli, la rilevazione dei cosiddetti “polsi pieni” (il flusso del sangue alla base del pene), la valutazione dei riflessi nervosi genitali e della loro sensibilità. In caso il medico lo ritenga opportuno, può effettuare anche un esame della prostata
Eventuali esami di accertamento
Al termine della visita, l’andrologo può reputare necessario prescrivere ulteriori accertamenti, come:
- esami del sangue con dosaggi ormonali
- esame delle urine
- urinocoltura
- esame del liquido seminale
- ecocolordoppler ai testicoli o ecocolordoppler dinamico del pene
- ecografia prostato-vescicolare trans-rettale
- test di erezione farmaco-indotta
A seguito dei dovuti accertamenti, l’andrologo può prescrivere farmaci o consigliare di affrontare il problema con un approccio chirurgico. Inoltre l’andrologo può dare indicazione ad eseguire terapie alternative come l’uso di onde d’urto per il trattamento delle placche peniene (in caso di malattia di La Peyronie) o della disfunzione erettile.
Trattamenti chirurgici
L’andrologo in prima persona pratica diverse tecniche chirurgiche:
- prostatectomia (rimozione totale o parziale della prostata)
- resezione transuretrale della prostata (eliminazione dell’ostacolo determinato dalla prostata allo svuotamento della vescica)
- orchidopessi (sistemazione dei testicoli all’interno dello scroto)
- orchiectomia (asportazione di uno o entrambi i testicoli)
- circoncisione (rimozione parziale o totale del prepuzio)
- frenuloplastica (rimodellamento del frenulo)
- falloplastica (costruzione o modifica del pene)
- corporoplastica di raddrizzamento peniena (semplice di accorciamento o con posizionamento di graft eterologo di allungamento nei casi più complessi)

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