Urologia oncologica

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Cos’è l’urologia oncologica: è una branca della medicina che studia i tumori delle vie urinarie e dell’apparato genitale maschile.

In particolare, parliamo di tumore del rene, dell’alta via escretrice, dell’uretere, della vescica, della prostata, del testicolo e del pene.

Esistono anche il tumore dell’epididimo e il tumore dell’uretra, ma sono forme molto rare di malattia.

Tumore del rene

I tumori del rene rappresentano una proporzione variabile tra il 2 e il 5 per cento di tutti i tumori e si manifestano maggiormente negli uomini.
Il fattore di rischio principale è il fumo di sigaretta, meno importanti l’obesità e l’ipertensione arteriosa.

Il tumore del rene è generalmente asintomatico se non in fase avanzata per cui la diagnosi è incidentale nella maggior parte dei casi. I sintomi principali sono la presenza di una massa addominale palpabile, il riscontro di sangue nelle urine e la presenza di dolore per lo più lombare.

Il primo approccio diagnostico è essenzialmente ecografico, da approfondire con l’ausilio della tomografia computerizzata (TC) o della risonanza magnetica (RM).

Il trattamento standard del tumore renale localizzato è la chirurgia. In caso di neoplasie di piccole dimensioni può essere eseguita una chirurgia conservativa (nefrectomia parziale), che consiste nell’asportare unicamente il tumore, in caso contrario l’intervento prevede l’asportazione dell’intero rene (nefrectomia radicale).

Altre terapie focali, come l’ablazione della massa usando il freddo (crioablazione) o il caldo (termoablazione) può essere utilizzata per tumori di piccole dimensioni, malattia bilaterale o neoplasie difficilmente aggredibili chirurgicamente.


Tumore della via escretrice

I tumori di pelvi renale e uretere sono molto rari. In Italia ogni anno si registrano circa 1.900 nuovi casi, con preferenza per gli uomini rispetto alle donne in particolare dopo i 40 anni di età.

Le cause di questi tumori non sono chiare. Tra i fattori di rischio sembra giocare un ruolo fondamentale il fumo di sigaretta.

I sintomi iniziali sono praticamente inesistenti. In fase avanzata si può manifestare la presenza di sangue nelle urine (ematuria), fastidi minzionali, dolore continuo alla schiena o ai fianchi, fino alla stanchezza e perdita di peso senza alcuna motivazione specifica.

Il primo apporccio diagnostico viene eseguito mediante l’ecografia e la citologia urinaria con successivo approfondimento mediante Tc con mezzo di contrasto più fasi urografiche per valutare il decorso completo della via escretrice. A completamento della diagnosi si può eseguire l’uretero-renoscopia con eventuale prelievo bioptico. Quest’ultimo esame prevede l’introduzione di una micro-videocamera per via transuretrale fino al rene.

Il principale trattamento prevede nella maggior parte dei casi l’asportazione del rene e dell’uretere (nefro-ureterectomia). Solo per casi selezionati, nei quali la malattia si presenta superficiale, è possibile rimuovere esclusivamente le lesioni durante la procedura di uretero-renoscopia, mediante l’ausilio di laser, risparmiando l’organo.


Tumore della vescica

Il tumore della vescica è più comune tra i 60 e i 70 anni ed è tre volte più frequente negli uomini rispetto alle donne.

Il principale fattore di rischio è il fumo di sigaretta, seguito dall’esposizione cronica alle ammine aromatiche e nitrosamine (utilizzate nell’industria tessile, dei coloranti, della gomma e del cuoio).

Per la maggior parte dei casi i sintomi sono aspecifici e sono comuni con altre malattie che colpiscono l’apparato urinario. Il sintomo più frequente è la presenza di sangue nelle urine (ematuria) fino alla formazione di coaguli, bruciore minzionale, difficoltà e dolore durante la minzione, infezioni ricorrenti. Diverse manifestazioni sintomatologiche possono presentarsi in caso di progressione di malattia ed in caso di metastasi.
La diagnosi iniziale si basa sull’ecografia, sulla cistoscopia (esame che prevede l’introduzione di una piccola videocamera per via transuretrale fino alla vescica) e sulla ricerca di cellule tumorali nel campione di urine (citologia urinaria).
Indagini di approfondimento possono essere la Tc, la Pet e la Scintigrafia ossea.

La neoplasia muscolo-infiltrante si tratta con la cistectomia (asportazione della vescica) mentre nei casi di malattia superficiale il trattamento è meno invasivo e prevede la resezione transuretrale (TURB). L’uso di instillazioni endovescicali di sostanze chemioterapiche e immunoterapiche (come il bacillo di Calmette-Guerin) possono ridurre il rischio di recidiva di malattia. Nei casi più complessi è possibile avvalersi della combinazione di più approcci terapeutici come la chirurgia, la chemioterapia e la radioterapia.

Tumore della prostata

Il tumore della prostata è al primo posto per numero di casi incidenti, riguarda l’apparato genito-urinario e colpisce, per lo più, la popolazione adulta over 50.

La sintomatologia è silente, almeno nelle fasi iniziali della malattia. Dunque, la diagnosi deve necessariamente prevenire la comparsa dei sintomi.

La diagnosi viene fatta attraverso la biopsia della prostata che consiste nel prelievo di almeno 12 frustoli per esaminarli al microscopio. L’istologia, oltre a dare una risposta in termini di positività o di negatività, fornisce anche indicazioni circa il livello di aggressività della malattia.

Nel caso in cui l’esito non sia chiaro, il medico può decidere di prescrivere una risonanza magnetica con bobina endorettale.

Le procedure, entrambe valide, per curare il tumore alla prostata sono l’intervento chirurgico o la radioterapia. Gli effetti collaterali di questi trattamenti possono essere l’incontinenza urinaria e il deficit erettile.

Tumore del testicolo

È una malattia molto frequente nella popolazione maschile giovane e, una volta diagnosticato, si risolve completamente.

È importante fare informazione accurata alla popolazione maschile giovane e adolescente.

Dovrebbe essere insegnata a tutti i maschi l’autopalpazione del testicolo, facile da eseguire e ripetibile. Alterazioni della superficie del didimo o aumento di consistenza dell’organo sono indici di sospetto. In questi casi è necessario rivolgersi a uno specialista che potrà fare una diagnosi accurata.

Se si tratta di un tumore, la procedura prevede l’asportazione del testicolo, dell’epididimo e di parte del funicolo spermatico. Se questo trattamento non basta, lo si accompagna con terapie adiuvanti come la chemioterapia.

La guarigione del tumore del testicolo è quasi sempre possibile; però è necessaria una diagnosi in tempi brevi.

Tumore del pene

Il tumore del pene è meno frequente ma più aggressivo. Si manifesta soprattutto nell’uomo anziano ed è spesso accompagnato da irritazioni croniche sul glande.

È di facile diagnosi in quanto consiste in una lesione esterna.

La procedura per curare il tumore del pene è l’intervento chirurgico. A meno che non si tratti di forme superficiali, l’intervento prevede anche l’asportazione dei linfonodi inguinali.

 

Dott. Vincenzo Maria Altieri
Dott. Vincenzo Altieri

Iscritto all’Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di CAMPOBASSO n. 02547

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